domenica 7 dicembre 2014

LO STRESS, UN NEMICO INVISIBILE E INSIDIOSO

Riportiamo l'intervista pubblicata sul quotidiano La Sicilia - Mondo Medico 
del 23 novembre 2014 


Un nemico invisibile e impalpabile. Lo stress mette in pericolo il benessere fisico e psicologico dell’individuo. Sono sempre più numerosi, infatti, gli studi scientifici che confermano il legame tra lo stress eccessivo e la malattia.



Dott.ssa Ferrante, come si manifesta il fenomeno?
“A noi tutti capita di essere stressati da un evento o da una situazione psichico-fisica vissuti come una minaccia. Quando il cervello e gli organi di senso percepiscono un pericolo, l’organismo avvia una complessa serie di reazioni nervose, biochimiche e ormonali che preparano alla difesa. Il pericolo, tuttavia, può essere reale o immaginario. Ciò che conta è che l’organismo vive una minaccia alla propria incolumità e si prepara a reagire con un automatismo: la lotta o la fuga. In pochi secondi tutto il corpo è mobilitato, teso e pronto ad agire. Nel momento in cui scatta il meccanismo d’allarme in risposta all’evento stressante, si manifestano cambiamenti significativi a carico di tutto l'organismo”.

Lo stress, quindi, è sempre un fattore negativo per l’organismo?
“Occorre differenziare lo stress “buono”, eustress, da quello “cattivo”, distress.  Il primo ci spinge a dare il meglio di noi di fronte a una necessità. Quando la situazione minacciosa volge al termine, anche le risposte fisiologiche del nostro organismo ritornano alla normalità. Il problema sorge sia nel momento in cui lo stress, non più acuto, diventa cronico presentandosi ripetutamente nel tempo sia quando la persona si trova nell’impossibilità di reagire o di evitarlo. Spesso modi di vivere, idee, atteggiamenti, comportamenti e stili di vita mettono l’individuo in una condizione di sovraccarico permanente alla quale l’organismo risponde con difficoltà, fino all’esaurimento di tutte le sue risorse. Gli stress cronici possono potenzialmente farci ammalare, aumentare il rischio di contrarre una malattia o il rischio che questa annienti le difese del proprio corpo. Infatti, nel tentativo di dare una risposta alle richieste provenienti dallo stress, l’organismo cerca di adattarsi. Ma quando le risorse vengono a mancare, se ne paga il prezzo con un abbassamento dei livelli di salute”.

Come si palesa il problema?
“Alcuni sintomi possono essere di tipo cognitivo, come la riduzione della capacità di concentrazione e comprensione e il deficit di memoria, altri, invece, sono di tipo comportamentale come l’irritabilità o l’aggressività. Infine esistono conseguenze anche emozionali come la paura, l’ansia, la depressione e fisiologiche come l’incremento della pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la ventilazione, i sintomi somatici e la depressione della risposta immunitaria. Quando il sistema non riesce più a compensare, arriva la rottura: i sintomi reattivi allo stress lasciano il posto alla malattia. Seppure numerose evidenze scientifiche dimostrano l’esistenza di un collegamento tra lo stress e la possibilità di contrarre alcune patologie del sistema immunitario come le malattie cardiovascolari, le turbe gastro-intestinali e il cancro, è molto importante ricordare che, per quanto acuto e ripetuto possa essere l’evento, non può farci ammalare ma semmai aumenta il rischio di contrarre la malattia o ne peggiora il decorso”.

Ci si può proteggere dallo stress?
“Non sempre, ma esistono molte tecniche e strategie per prevenirlo. Sarebbe opportuno imparare la gestione dello stress prima che esso si manifesti per evitare tutti i disagi e le conseguenze che ne derivano. Come ci suggerisce la Pnei, l’approccio è sempre di tipo integrato. Abbiamo diversi strumenti, il primo è la nostra psiche. Mente e corpo, infatti, si influenzano reciprocamente. Per avere una vita libera dallo stress, è opportuno lavorare sul proprio modo di percepire gli eventi, cercando di ridurre le fonti di stress e pianificando meglio la vita di tutti i giorni. Inoltre, è importante fare attività fisica, curare l’alimentazione e praticare tecniche di respirazione, di rilassamento e di meditazione. Queste permettono il ripristino dell’equilibrio nel sistema nervoso autonomo. In sintesi, occorre prendersi cura di se stessi per evitare di ammalarsi”.

Quanto sono importanti i legami familiari durante la fase di riequilibrio?
“Molto. Esistono diversi studi che documentano l’azione del sostegno sociale sia come fattore protettivo per uno stato di salute ottimale sia come modulatore dell’esperienza di stress. La presenza di una persona alla quale siamo affettivamente legati, infatti, può aiutare a modificare la percezione dell’evento come meno minaccioso o stressante, tollerandone meglio gli effetti. In una visione dell’organismo e della malattia di tipo bio-psico-sociale, l’ambiente influisce sul nostro stato di salute psicofisico. I sentimenti di inadeguatezza, di rabbia, di esclusione, così come una vita condotta in uno stato di emergenza economica continua o all’insegna dell’incertezza economica e lavorativa costituiscono un fattore principale di rischio per lo stress e per i disturbi ad esso correlati. Sia che si tratti di giovani inoccupati sia se si guarda alla condizione dei disoccupati e dei tanti padri di famiglia che hanno perso il lavoro”.

Chi è la “vittima preferita” dallo stress?
“Non c’è una “vittima preferita”, esistono, tuttavia, condizioni oggettive di tipo economico-sociale che pongono più a rischio. Ciò che fa la differenza è il modo in cui ciascuno percepisce l’evento come stressante. Questo dipende non solo dall’evento in sé, ma anche dalle risorse personali come la capacità che ci attribuiamo ed esterne di tipo sociale, economico e organizzativo. Non meno importanti sono le richieste provenienti dall’ambiente esterno e le aspettative, le motivazioni, i desideri e i bisogni a cui in un dato momento si è sottoposti. La situazione ottimale di equilibrio consente di sperimentare uno stato di “eustress” cioè un bilanciamento tra richieste e risorse. Se c’è uno squilibrio importante, ci troveremo di fronte a una situazione di “distress”, con tutte le conseguenze di cui abbiamo già parlato”.

Lo stress, quindi, può essere definito il male sociale del secolo?

“Non mi piace attribuire facili etichette, ma di certo c’è uno stretto legame tra stress e salute. Per questo è necessario avviare a tutti i livelli programmi sanitari di prevenzione, che è la strategia vincente per non essere colti impreparati”.

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